Cosa non ci sarà in busta 25-03-16 MILANOFINANZA

Canale "Stampa" / Milano Finanza

L'inps si prepara a spedire, da aprile, 150 mila lettere al giorno, in cui si riporta ai lavoratori una stima dell'assegno pensionistico.

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1. 28 25 Marzo 2016 MILANO FINANZA di Paola Valentini L’ Inps ha promesso che da metà aprile comin- cerà a spedire le buste arancione generando- le al ritmo di 150 mila al giorno. L’intenzione del presi- dente dell’istituto di previdenza, Tito Boeri, è inviare le lettere a 7 milioni di lavoratori nel 2016, a partire dai dipendenti privati (per i lavoratori pubblici le in- formazioni arriveranno assieme al cedolino, per posta, in base ad accordi con le pubbliche ammi- nistrazioni). Le buste arancione mostreranno l’importo previsto mensile lordo della pensione (ai prezzi attuali), la possibile data di pensionamento e il tasso di so- stituzione (rapporto tra il primo assegno pensionistico e ultimo stipendio stimato). In questo senso il documento rappresenta un utile strumento di educazio- ne finanziaria, peraltro molto atteso perché questa operazio- ne avrebbe dovuto essere fatta 20 anni fa quando con la legge Dini sulle pensioni si passò dal più generoso sistema retributivo a quello contributivo (per coloro che avevano meno di 18 anni di contributi al momento di entra- ta in vigore della legge). Ma poi l’operazione busta arancione (dal nome della missiva che il gover- no svedese spedisce ai cittadini, appunto di questo colore) è rima- sta sempre nel cassetto. E dopo l’avvio nel maggio dello scorso anno del servizio online di si- mulazione dell’importo della pensione futura e di calcolo della possibile data di pensionamento, accedendo tramite un codice Pin nel sito dell’Inps (nella sezione dedicata La Mia Pensione), ora a questa busta arancione virtuale (che nel corso del 2016, sarà di- sponibile anche per i dipendenti pubblici) si aggiunge la missi- va cartacea. Gli iscritti Inps (i lavoratori dipendenti, anche do- mestici, gli aderenti alle gestioni dei lavoratori autonomi e i lavo- ratori della gestione separata) riceveranno direttamente a ca- sa le proiezioni, sulla base di un insieme di ipotesi, insieme al ri- epilogo dei contributi versati e quelli futuri stimati. D’altra parte l’esperimento onli- ne La Mia Pensione ha avuto un buon riscontro: nei dieci mesi di operatività gli accessi totali sono stati più di 8,9 milioni, di cui 1,3 milioni di under 40. E le simula- zioni della pensione sono state 4,6 milioni da parte di utenti che si sono dotati dell’apposito Pin per usufruire del servizio online. Il picco di accessi, rileva l’Inps, c’è stato tra gli individui nati tra il 1955 e il 1960, che so- no quelli toccati più da vicino, in senso almeno temporale, dall’ul- tima riforma della previdenza, la Fornero di fine 2011, che ha aumentato drasticamente l’età della pensione. Pur con tutti i limiti di queste stime, il simulatore online La Mia Pensione è un importante passo avanti verso una maggiore con- sapevolezza da parte di milioni di contribuenti dei passi neces- sari per costruirsi una vecchiaia il più possibile serena. Ma non basta perché, afferma l’Inps, se- condo il Desi (Digital Economy and Society Index) 2016 l’Italia è all’ultimo posto tra i paesi dell’Ue nell’uso di internet. Attualmente gli iscritti dotati del Pin dell’Inps che possono quindi accedere a La Mia Pensione online sono 18,5 mi- lioni. Restano scoperti 12 milioni di contribuenti che non hanno an- cora il codice. Di questi, il 40% ha meno di 40 anni. «La busta aran- cione a casa permetterà quindi di raggiungere chi non è digita- lizzato. Tra questi molti giovani che hanno particolare bisogno di pianificare a lungo termine», ha detto Boeri nel corso della presen- tazione della nuova iniziativa, «la collaborazione con l’Agid (Agenzia per l’Italia digitale, ndr) ci consen- tirà di inviare nel 2016 le buste a casa dei contribuenti del settore privato appartenenti alle gestioni già coperte e prive di Pin o Spid (il nuovo sistema pubblico di inden- nità digitale, ndr), una platea di circa 7 milioni di persone. La bu- sta», ha aggiunto Boeri, «conterrà l’estratto conto contributivo, una simulazione standard e l’invito a richiedere lo Spid e ad andare on- line sul sito La Mia Pensione per usufruire di tutte le funzionali- tà aggiuntive offerte dal servizio online di simulazione della pen- sione». Con il sistema di calcolo contributivo delle pensioni infat- ti, l’importo dell’assegno pubblico non è più legato come nel sistema retributivo all’importo degli ulti- mi stipendi, quindi non ne è più certo l’ammontare. La pensione che si percepirà scaturisce inve- ce dai contributi versati nell’arco TRASPARENZA

                   



          Che cosa (non) ci sarà in busta DI QUANTO DEVONO CRESCERE I FONDI PENSIONE Germania Francia Italia Corea Spagna Giappone Messico Turchia Belgio Svezia Polonia Austria Norvegia Grecia Portogallo Repubblica Ceca Ungheria Nuova Zelanda Rep. Slovacca Lussemburgo Slovenia Estonia GRAFICA MF-MILANO FINANZA 0 200 400 600 800 1.000 1.200 Fonte: Citi Research Aumento necessario delle masse dei fondi pensione per raggiungere una % sul pil del 37%, un valore pari alla media Ocse - Dati in miliardi di dollari Tito Boeri IL PATRIMONIO DEI FONDI PENSIONE IN % DEL PIL Olanda Islanda Svizzera Austria Regno Unito Stati Uniti Canada Cile Irlanda Israele Finlandia Danimarca Giappone N. Zelanda Messico Estonia Slovacchia Portogallo Spagna Svezia Norvegia Polonia Rep. Ceca Corea Germania Italia Austria Belgio Turchia Slovenia Ungheria Lussemburgo Grecia Francia GRAFICA MF-MILANO FINANZA 0 60% 120% 180% Fonte: Ocse, Citi Research Media semplice 37% LA CRESCITA STIMATA DELLA SPESA PUBBLICA PER LE PENSIONI IN % DEL PIL DAL 2015 AL 2050 Lussemburgo Slovenia Belgio Corea Rep. Slovacca Olanda Spagna Nuova Zelanda Irlanda Norvegia Germania Repubblica Ceca Media Ocse Finlandia Austria Svizzera Ungheria Grecia Australia Canada Italia Francia Regno Unito Estonia Svezia Stati Uniti Portogallo Polonia Danimarca GRAFICA MF-MILANO FINANZA -1% 1% 3% 5% 7% 9% Fonte: Ocse, Citi Research Alcuni Paesi sono in una posizione migliore degli altri per tenere sotto controllo le pressioni demografiche sulla spesa pubbli ca PREVIDENZA

2. 29 25 Marzo 2016 MILANO FINANZA della vita lavorativa, più si ver- sa più si avrà. Ma un’ulteriore incognita è data dal fatto che il montante così accumulato vie- ne rivalutato ogni anno in base all’andamento quinquennale del pil. Che è in frenata. La media degli ultimi dieci incrementi quin- quennali è stata lo 0,2%, degli ultimi 20 lo 0,9% perché l’econo- mia italiana da anni cresce poco. E un Paese che cresce poco può garantire solo pensioni magre. È proprio la variazione del pil l’in- cognita delle simulazioni. Infatti il servizio online La Mia Pensione ipotizza un aumento annuo del pil dell’1,5%, con la possibilità di scendere all’1%, ma non più in basso. È anche possibile varia- re l’importo della crescita annua della retribuzione: anche in que- sto caso l’ipotesi di base prevede l’1,5%, ma si può scendere fino al- lo 0 o salire fino al 5%. Mentre le buste arancioni si basano sui da- ti base di pil e carriera all’1,5%. Dai calcoli emerge che è ampia la forchetta di risultati a cui può portare l’utilizzo di un dato piut- tosto che di un altro, all’interno della banda di oscillazione di pil e retribuzione. La società di consu- lenza indipendente Progetica ha stimato per MF-Milano Finanza l’importo della pensione sulle ipo- tesi standard su cui sono costruiti la busta arancione e il servizio online: quindi con pil e crescita dello stipendio all’1,5%. Accanto a queste proiezioni ne sono state elaborate altre due considerando le ipotesi agli estremi opposti. La prima (stima minima) si basa su un pil a +1% e una crescita della retribuzione pari a zero, la secon- da prevede un pil a +1,5% e una retribuzione in crescita del 5%. Progetica ha considerato sei casi: 30-40-50enni dipendenti e auto- nomi, con redditi netti mensili di rispettivamente di mille, 2 mi- la e 3 mila euro. Evidenziate in giallo sono dunque le previsio- ni di default che un lavoratore può trovare sul servizio web La Mia Pensione o che riceverà via lettera. «Per i trentenni e quaran- tenni le stime di default sono due perché l’Inps, per chi è in regime contributivo, mostra entrambi i requisiti di vecchiaia e di pensio- ne anticipata, qualora applicabili. Per i cinquantenni invece viene mostrato solo il primo requisi- to applicabile», afferma Andrea Carbone di Progetica. Per esempio, per un trentenne lavoratore dipendente con 1.000 euro netti al mese la stima di base della pensione, si badi bene lorda, sarebbe compresa tra 1.749 euro (vecchiaia) e 1.443 euro (anticipa- ta). «Accanto ai valori di default in giallo, le forchette che abbiamo costruito, sotto le voci stima mini- ma e stima massima, sono quelle che un lavoratore può simulare attraverso lo strumento online», prosegue Carbone. «L’esito delle simulazioni è duplice: da un la- to i valori di default comunicati da La Mia Pensione sono basa- ti su parametri di crescita del pil (1,5%) e della carriera (1,5%) che restituiscono delle stime meno prudenziali di quelle che si potreb- bero avere ipotizzando crescita del pil all’1% e retri- buzione piatta», spiega Carbone, «dall’altro lato, l’estrema variabilità dei dati che possono essere ricevuti dal lavoratore suggerirebbe di non la- sciare solo il cittadino di fronte allo strumen- to La Mia Pensione. Un dato sovra o sottosti- mato potrebbe infatti avere rilevanti conseguenze in tema di integrazione pensioni- stica. Senza dare per scontato che un cittadino sappia rendere netti dei valori lordi, e che sappia capire perché all’aumentare della pensione in euro, il tasso di sosti- tuzione diminuisca». «La busta arancione è una buona iniziativa. Purtroppo però non è stata stu- diata approfonditamente: da una parte rischia di diffondere proie- zioni poco attendibili e dall’altra non dà agli assicurati strumen- ti adeguati di consulenza sulla propria posizione e sulle misure da adottare», afferma Gabriele Sampaolo, direttore generale del Patronato 50&Più Enasco. E non bisogna dimenticare che l’al- lungamento della vita media sta mettendo sotto forte pressione i sistemi pensionistici pubblici. In base alle stime di Citi su 20 Paesi Ocse, l’ammontare totale degli impegni sul fronte previdenziale non coperti da risorse pubbliche ammonta a 78 mila miliardi di dollari, quasi il doppio dei 44 mila miliardi dichiarati dalle statisti- che dei singoli Stati. «Quindi se questi impegni di spesa fossero conteggiati, i debiti pubblici po- trebbero essere tre volte più alti di quanto le persone oggi pensa- no», spiega Citi nel report dal titolo emblematico The Coming Pension Crisis. Cioè, è in arrivo una crisi delle pensioni. Il lavo- ro analizza le sfide che i sistemi pensionistici dovranno affron- tare alla luce dei cambiamenti demografici, presenta una serie di raccomandazioni ai decisori politici e analizza le opportunità che l’attuale situazione può rap- presentare per gli asset manager. Nello studio, Citi sottolinea che alcuni Stati avranno più diffi- coltà di altri nel contenere le conseguenze dell’allungamento della vita e del calo del tas- so di fertilità con conseguente esplosione della spesa pubblica pensionistica in rapporto al pil (grafico a pagina 28). L’Italia, do- po le ultime riforme che hanno spostato in avanti l’età della pen- sione, è messa meglio di altri. Ma deve fare ancora molti passi in avanti sulla previdenza comple- mentare, perché i fondi pensione pesano per meno del 10% del pil, contro una media Ocse del 37%. Citi stima che nei Paesi Ocse i capitali che dovranno entrare nei fondi pensione per porta- re il rapporto massa gestita/pil al 37% ammontano a 5 mila miliardi di dollari, il 20% del va- lore attuale del mercato globale dei fondi pensione. E tre quarti di questi 5 mila miliardi si rife- riscono ai Paesi europei, in testa Germania, Francia e appunto Italia. (riproduzione riservata) GRAFICA MF-MILANO FINANZA Fonte: ?????????????? Sig. Mario Rossi Via Italia, 1 00100 Roma COSÌ POTREBBE ESSERE LA BUSTA ARANCIONE DEL SIG. ROSSI 2 4 5 6 1 3 Fonte: Progetica 40ENNE DIPENDENTE - 2.000 € NETTI MENSILI 30ENNE AUTONOMO - 1.000 € NETTI MENSILI 40ENNE AUTONOMO - 2.000 € NETTI MENSILI 50ENNE DIPENDENTE - 3.000 € NETTI MENSILI 50ENNE AUTONOMO - 3.000 € NETTI MENSILI 30ENNE DIPENDENTE - 1.000 € NETTI MENSILI Ipotesi - Crescita PIL: tra 1% e 1,5% - Crescita retribuzione: tra 0% e 5% - Crescita speranza di vita: previsionale medio - Tutti i valori sono espressi a parità di potere di acquisto (reali) e al lordo della fiscalità Altre ipotesi: - Inizio attività contributiva a 25 anni - Date di nascita e di inizio contribuzione: 1° giugno - Crescita retribuzione passata: 1,5% - Continuità lavorativa dall'inizio dell’attività lavorativa fino alla pensione Pensione anticipata Pensione di vecchiaia Data di pensionamento Importo mensile lordo Ultima retribuzione stimata Tasso di sostituzione lordo 1/09/53 1.443 2.228 64,8% 1/11/56 1.749 2.330 75,1% - 1.217 1.284 94,8% - 1.033 1.284 80,5% - 2.726 7.810 34,9% 1/09/53 1.033 1.284 34,9% 1/11/56 3.471 9.041 94,8% - 3.471 9.041 38,4% Stima minima Stima minima Stima default Stima default Stima massima Min Max Stima massima Pensione anticipata Pensione di vecchiaia Data di pensionamento Importo mensile lordo Ultima retribuzione stimata Tasso di sostituzione lordo 1/07/42 2.690 4.356 61,8% 1/11/45 3.326 4.555 73,0% - 2.640 2.958 89,2% - 2.198 2.958 74,3% - 3.600 10.517 34,2% 1/07/42 2.198 2.958 34,2% 1/11/45 4.536 12.174 89,2% - 4.536 12.174 37,3% Stima minima Stima minima Stima default Stima default Stima massima Min Max Stima massima Pensione anticipata Pensione di vecchiaia Data di pensionamento Importo mensile lordo Ultima retribuzione stimata Tasso di sostituzione lordo 1/09/53 1.153 2.474 46,6% 1/11/56 1.399 2.587 54,1% - 971 1.426 68,1% - 824 1.426 57,8% - 2.167 8.674 25,0% 1/09/53 824 1.426 25,0% 1/11/56 2.732 10.041 68,1% - 2.732 10.041 27,2% Stima minima Stima minima Stima default Stima default Stima massima Min Max Stima massima Pensione anticipata Pensione di vecchiaia Data di pensionamento Importo mensile lordo Ultima retribuzione stimata Tasso di sostituzione lordo 1/07/42 1.991 4.653 42,8% 1/11/45 2.472 4.866 50,8% - 1.952 3.160 61,8% - 1.620 3.160 51,3% - 2.650 11.235 23,6% 1/07/42 1.620 3.160 23,6% 1/11/45 3.334 13.006 61,8% - 3.334 13.006 25,6% Stima minima Stima minima Stima default Stima default Stima massima Min Max Stima massima Pensione di vecchiaia Data di pensionamento Importo mensile lordo Ultima retribuzione stimata Tasso di sostituzione lordo 1/09/34 4.507 6.320 71,3% - 3.974 4.834 82,2% - 5.121 11.634 44,0% 1/09/34 3.974 4.834 44,0% 1/09/34 5.121 11.634 82,2% Stima minima Stima default Stima massima Min Max Pensione di vecchiaia Data di pensionamento Importo mensile lordo Ultima retribuzione stimata Tasso di sostituzione lordo 1/09/34 3.307 6.725 49,2% - 2.989 5.144 58,1% - 3.483 12.379 28,1% 1/09/34 2.989 5.144 28,1% 1/09/34 3.483 12.379 58,1% Stima minima Stima default Stima massima Min Max Nota: la stima di default è quella che sarà riportata nella busta arancione cartacea. Le stime minime e massime sono quelle simulabili on-line (La Mia Pensione) PREVIDENZA

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