I fondi pensione e rendimenti 15-10-16-MILANOFINANZA

Canale "Stampa" / Milano Finanza

Condividi sui social Networks

Condividi Link

Use permanent link to share in social media

Condividi con un amico

Cortesemente login per inviare questo document per email !

Inserisci nel tuo sito web

Seleziona pagina dalla quale partire

Posta commenti con l'indirizzo email ( conferma dell'email necessaria per pubblicare commenti sul sito web ) login per postare un commento

2. 35 15 Ottobre 2016 MILANO FINANZA nicazioni). Anche questi due comparti nei mesi scorsi han- no introdotto un’esposizione ai mercati emergenti nella compo- nente azionaria. Tra i fondi aperti primo per performance nei nove me- si è il fondo Previsuisse Linea Garanzia (+5,22%) di Nationale Suisse Vita, la linea Giustiniano Obbligazionaria di Intesa Sanpaolo Vita (+5,01%) e Reale Teseo Linea Prudenziale Etica di Reale Mutua (+4,98%). È be- ne ricordare che si tratta di rendimenti al netto dell’aliquota fiscale che per i fondi pensione è al 20%, superiore a quella del tfr che è invece tassato con aliquo- ta al 17%. «I risultati delle forme pensionistiche complementari hanno risentito dell’andamento contrastato dei mercati finanziari nel primo semestre dell’anno. Le turbolenze hanno interessato so- prattutto i titoli azionari; non ne hanno risentito i corsi obbligazio- nari, continuando a beneficiare dell’orientamento espansivo del- le politiche monetarie adottate dalle banche centrali», spiega la Covip. Quanto alle adesioni ai fondi pensione, in base agli ultimi dati elaborati dalla com- missione di vigilanza presieduta da Francesco Massicci, al 30 giu- gno 2016 gli iscritti sono 7,5 milioni, con una crescita nel pri- mo semestre dell’anno di circa 280 mila unità, +3,9%. Nel dettaglio, la platea degli iscritti ai negoziali è aumentata di 110 mila unità (+4,6%), atte- standosi a fine giugno a quota 2,52 milioni. Ma l’aumento è sta- to quasi esclusivamente prodotto dalle adesioni al fondo Prevedi (il comparto dei lavoratori edili) che dal primo gennaio 2015 ha pre- visto un’iscrizione automatica di tipo contrattuale. Dal canto loro gli iscritti ai fondi aperti sono stati 50 mila in più nel semestre (+4,5%) per un totale a fine giu- gno di circa 1,2 milioni. Nei piani individuali pensionistici (pip) le adesioni sono 2,71 milioni, con un incremento di 120 mila uni- tà (+4,6%) nei primi sei mesi del 2016, «confermando i segnali di rallentamento già osservati nel 2015», spiega Covip. Quanto alle risorse in gestio- ne, al 30 giugno il patrimonio accumulato dalle forme pensioni- stiche complementari ammonta a 143,7 miliardi di euro, +2,6% da fine 2015. Le risorse dei fon- di negoziali sono 44,1 miliardi, in crescita del 3,6%. I pip dispongono di un patrimonio di 21,6 miliar- di e i fondi aperti di 16 miliardi. L’incremento dall’inizio dell’anno è stato, rispettivamente, del 7,6 e del 3,6%. Alla fine del 2015, i fon- di pensione sono in tutto 469: 36 negoziali, 50 aperti, 78 pip e 304 preesistenti. Con un patrimonio in gestione di 9,6 miliardi, il più grande fondo pensione italiano è il comparto negoziale, Cometa. Che ha oltre 400 mila iscritti e offre cinque linee di investimen- to. Da qualche giorno il fondo dei metalmeccanici ha nominato co- me nuovo presidente Maurizio Benetti che è stato cooptato in cda «Il mio ingresso coincide con l’inizio di una nuova fase per il fondo, che ha da poco concluso il processo di rinnovo dei man- dati di gestione, con l’obiettivo di fornire una risposta anco- ra più puntuale ed efficace alle esigenze previdenziali degli ade- renti e di contribuire al sostegno dell’economia reale del Paese». Cometa, infatti, ha appena scel- to i nuovi gestori per i prossimi cinque anni di tre dei suoi cin- que comparti (Monetario Plus, Reddito e Crescita), per una ca- pitalizzazione complessiva di 8,3 miliardi, circa un quinto delle ri- sorse complessivamente gestite dai fondi negoziali. Le dimen- sioni di Cometa sono infatti un’eccezione dato che in Italia il numero di fondi di piccole di- mensioni resta elevato. A fine 2015, in base ai dati Covip, solo 12 fondi hanno più di 100 mila iscritti e oltre la metà ha meno di mille iscritti. Ci sono dun- que, come più volte auspicato dalla commissione di vigilanza, ampi spazi per un processo di concentrazione tra fondi per rag- giungere dimensioni tali da poter essere più efficienti e sfruttare le economie di scala a vantaggio di una riduzione dei costi. D’altra parte proprio quello dei costi è un capitolo rilevante a cui prestare attenzione nella scelta del fondo pensione. Per confrontare l’onerosità dei sin- goli comparti i fondi pensione e i pip devono calcolare e pubblica- re l’Indicatore sintetico dei costi (Isc). Nella costruzione del dato vengono presi in considerazione tutti i costi applicati, con esclu- sione dei costi relativi a eventuali commissioni di incentivo e a com- missioni di negoziazione nonché di quelli collegati a eventi o si- tuazioni non prevedibili a priori (ad esempio, le spese legali e giu- diziarie). L’Isc è riportato nella nota informativa di ciascun fon- do. La Covip, inoltre, pubblica sul proprio sito (www.covip.it) l’elen- co aggiornato con i valori dell’Isc di tutti i comparti di negoziali, aperti e pip. In media i negozia- li hanno costi inferiori a quelli di fondi aperti e pip. Confrontando l’onerosità delle diverse forme pensionistiche, scrive la Covip nella sua Relazione annuale 2015, i negoziali si confermano competitivi: l’Isc medio si attesta all’1,1% su due anni di parteci- pazione per scendere allo 0,3% su 35 anni. Sulle stesse scaden- ze, l’Isc passa dal 2,3 all’1,2% nei fondi aperti e dal 3,8 all’1,8% nei pip. E dato l’orizzonte temporale di lungo periodo della previden- za complementare, differenze anche modeste nei costi hanno un impatto che può anche esse- re molto rilevante sulla posizione maturata dall’iscritto. Lo dimo- stra un esempio citato sempre dalla Covip nella sua relazio- ne annuale: «Ipotizzando che su un periodo di 35 anni la pen- sione complementare che si può ottenere aderendo a un fondo negoziale sia pari a 5 mila euro all’anno, i costi medi più elevati dei fondi aperti e dei pip si tradu- cono, a parità di altre condizioni, in una prestazione finale inferio- re e, rispettivamente, pari a circa 4.200 e 3.900 euro». (riproduzio- ne riservata) I RENDIMENTI DEI FONDI PENSIONE NEGOZIALI NEI NOVE MESI DEL 2016 Rendimento netto dall'1 gennaio al 30 settembre 2016 Rendimento % Nome del comparto / linea Fondo pensione Rendimento % Nome del comparto / linea Fondo pensione Fonte: elaborazione MF-Milano Finanza su dati raccolti dai singoli fondi * Dati provvisori GRAFICA MF-MILANO FINANZA Garantito Bilanciato Dinamico Bilanciato Prudente Garantito Bilanciato Dinamico Bilanciato Garantito Bilanciato Garantito Dinamico Monetario plus Sicurezza 2015 Sicurezza Reddito Crescita Bilanciato Garantito Sicurezza Bilanciato Dinamico Crescita Garanzia Garantito Bilanciato Dinamico Bilanciato Garantito Bilanciato Garantito Dinamico Garantito Stabilità Crescita Prudente Garanzia Crescita Garantito Protezione Equilibrio Crescita Garantito Bilanciato Scudo Progessione Espansione Garantito Prudente Dinamico Obbligazionario garantito Bilanciato obbligazionario Bilanciato Prevalentemente azionario Conservativo Bilanciato Dinamico Garantita Prudente - Etica Bilanciata Dinamica Profilo Garantito Profilo Prudente Profilo Stabilità Profilo Dinamico Bilanciato Dinamico Garantito Garantita Prudente Crescita Dinamica Bilanciato Sicurezza Bilanciato Garantito Bilanciato Sicuro Dinamico Smeraldo linea bilanciata Zaffiro linea prudente Rubino linea dinamica Garantito Garantito Tfr Prudente Reddito Dinamico Garantito (White) Conservativo (Blue) Prudente (Green) Bilanciato (Yellow) Alifond Arco Astri Byblos Cometa Concreto Cooperlavoro Espero Eurofer Filcoop Foncer Fonchim Fondapi Fondareo Fondoposte Fondosanità Fopadiva Fopen Gommaplastica Laborfonds Mediafond Pegaso Prevaer Prevedi Previambiente Previcooper Previmoda Solidarietà Veneto Telemaco MEDIA TOTALE RIVALUTAZIONE NETTA TFR 1,01% 3,17% 2,63% 2,36% 0,40% 1,70% 2,22% 0,24% 2,12%* 2,71%* 3,53%* 0,10% 0,71% 1,73% 3,26% 2,32% 1,36% 0,05% 1,36% 3,68% 2,80% 1,76% 0,03% 0,12* 2,05* 2,26* -0,37% 0,62% 1,72% 0,32% 1,95% 0,17% 2,40% 1,30% 4,00%* 1,07%* 2,79%* 0,41% 3,96% 3,02% 1,72% 0,56% 3,46% 1,27% 0,46% 2,51% 0,29% 2,31% 0,99% 0,19% 1,86% 1,21% 1,13% 0,17% 3,74% 2,54% 0,24% 3,76% 4,61% 1,26% 1,03% 3,81% 2,82% 1,81% 2,75% 2,15% 0,35% 0,15% 3,82% 2,99% 3,09% 3,11% 0,44% 1,80% 0,40% 3,78% -0,06% 2,54% 1,82%* 0,89%* 1,49%* 0,51%* 0,39% 0,54% 0,55% 0,78% 1,61% 3,98% 4,12% 4,05% 1,77% 0,99% ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ ❖ Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/tfr

1. 34 15 Ottobre 2016 MILANO FINANZA di Paola Valentini A l giro di boa dei nove mesi i fondi pensio- ne negoziali battono il trattamento di fine rapporto che per via dell’assenza di inflazione nel pe- riodo si è rivalutato dello 0,99% netto (il Tfr in azienda rende l’1,5% fisso all’anno più il 75% dell’inflazione Istat). In base ai rendimenti raccolti da Milano Finanza su un campione che copre oltre l’85% del merca- to, i negoziali hanno chiuso il periodo gennaio-settembre 2016 con un rendimento medio netto dell’1,77%, ancora in progresso rispetto all’1% messo a segno nel primo semestre. Per i fondi pen- sione aperti il risultato dei nove mesi è stato dello 0,85% (dati Fida), poco sotto la rivalutazione del Tfr per via del maggior conte- nuto azionario delle loro linee che sono state quindi penalizzate dal non brillante andamento di alcu- ni listini europei, tra cui Piazza Affari (l’indice Ftse Mib segna il -23% da inizio anno). In ogni ca- so i fondi aperti hanno trovato a fine settembre il segno più visto che avevano chiuso i primi sei mesi con un rendimento negati- vo (-0,4%) perché le turbolenze di borsa si sono concentrate nel- la prima metà dell’anno. In questo contesto non manca chi è riuscito a ottenere performan- ce ben superiori alla media, fino oltre quattro volte il Tfr, quindi dal 4% in su. Tra i negoziali, la linea bilanciata di Laborfonds (il fondo pensione dei dipenden- ti di aziende che operano nel Trentino Alto Adige) ha realiz- zato un rendimento del 4,61%. I gestori di questa linea sono Eurizon e BlackRock e il compar- to ha diversificato nell’economia reale della regione investendo una quota del patrimonio nel Fondo Strategico Trentino Alto Adigespecializzato in minibond delle pmi. In tempi di tassi a zero, sempre più fondi pensione stan- no sperimentando nuove strade di investimenti per arricchire i portafogli tradizionalmente com- posti da obbligazioni e azioni. Tra questi ci sono strumenti al- ternativi, come i minibond, ma anche i Paesi emergenti, visto che il nuovo decreto sugli inve- stimenti varato a fine 2014 (il 166/2014), ha allargato l’univer- so investibile dei fondi pensione. È questa ad esempio la strada se- guita dal comparto Prudente di Fondapi (dipendenti delle pic- cole e medie imprese), che nei nove mesi ha reso il 4% ed è gestito da Pimco e Bnp Paribas per la parte obbligazionaria e da Anima Sgr e Nn Ip Sgr per la parte azionaria. Fondapi, al- la luce del decreto 166/2014, ha definito le nuove linee guida dell’investimento introducen- do la possibilità per il comparto Prudente di investire l’1,5% de- gli attivi in azioni e un altro 1,5% in bond Paesi emergenti, oltre a un 2,5% in obbligazioni high yield (basso rating). Sopra il 4% di rendimento ci so- no anche i comparti Prudente (4,12%) e Bilanciato (4,05%) di Telemaco (dipendenti delle aziende del settore telecomu- PREVIDENZA " #$   %

 #     !    "

  $  Chi fa quattro volte il Tfr di Carlo Giuro T ra le tante funzioni che la previ- denza complementare è chiamata a interpretare, dall’integrazione pen- sionistica all’investimento nell’economia reale, nello schema delineato dal governo e condiviso con le parti sociali c’è anche quella di fungere da strumento per favo- rire la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. Gli accordi prevedono che si definirà una modalità che consenta al lavoratore iscritto a un fondo di previ- denza complementare di attingere, prima dell’età di pensionamento, al capitale ac- cumulato, volontariamente e nella misura scelta, per poter usufruire di una rendita temporanea per il periodo che manca al- la maturazione del diritto alla pensione. La nuova opportunità è stata battezza- ta Rita, acronimo che sta per Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Come dovrebbe funzionare? Il punto di partenza è un breve riepilogo dell’Ape, l’Anticipo Pensionistico, che rappresenta uno dei fulcri della nuova riforma e a cui la Rita è strettamente connessa. All’Ape potranno accedere dal prossimo anno i lavoratori (sia dipendenti, privati e pub- blici, che autonomi) con età anagrafica pari o superiore ai 63 anni e che matu- rino entro tre anni e sette mesi il diritto a una pensione di vecchiaia. La flessibi- lità pensionabile è finanziata attraverso un prestito bancario, senza garanzie rea- li, che, una volta raggiunti i requisiti per la normale uscita di vecchiaia o antici- pata, il lavoratore-pensionato comincerà mese per mese a ripagare tramite tratte- nute alla fonte sulla sua pensione operate dall’Inps. La restituzione del prestito ban- cario avviene in un periodo di 20 anni uguale per tutti i lavoratori, indipen- dentemente dall’età e dal genere. In caso di premorienza il rimborso alla ban- ca del capitale residuo è coperto da una garanzia assicurativa sottoscritta con- testualmente all’accensione del prestito bancario e pagata con premio mensile ri- corrente, anch’esso trattenuto alla fonte sulla pensione. Il pensionamento flessi- bile verrà introdotto in via sperimentale per un biennio dal maggio 2017 e poi, analizzati i risultati, potrà essere pro- rogato o reso strutturale. L’Ape è uno strumento selettivo in triplice versione: l’Ape volontaria (chi decide autonoma- mente di uscire dal mercato del lavoro), l’Ape social (chi si trova in situazione di difficoltà per inoccupazione o problemi di salute o di reddito), l’Ape aziendale (ristrutturazioni aziendali). Per l’Ape so- cial si prevede il contributo pubblico, per l’Ape aziendale quello dell’impresa sulla base però della contrattazione colletti- va. All’Ape può affiancarsi poi proprio la Rita, in modo che la pensione privata possa funzionare anche da reddito-pon- te sino alla maturazione dei requisiti nel primo pilastro. Quale è allora la funzione della Rita? Il lavoratore può pianificare la propria flessibilità combinando una quota di prestito previdenziale con la rendita anticipata in maniera tale da ri- durre l’onerosità del finanziamento. Dal punto di vista fiscale va sottolineato come il governo abbia chiarito che la Rita sarà agevolata fiscalmente con una tassazione inferiore a quella prevista per le anticipa- zioni (23%) e pari a quella sulla pensione complementare erogata in rendita (15%, che si riduce dello 0,30% per ogni anno di durata superiore al quindicesimo). Il go- verno si impegna poi a definire strumenti di incentivazione fiscale per agevolare l’utilizzo del tfr accantonato in azienda o di contributi aggiuntivi per accedere alle prestazione anticipate di previden- za complementare. La considerazione che va sviluppata è che la valutazione di convenienza dello strumento va con- dotta in sinergia con l’Ape, calcolandone il costo in base alla durata del presti- to, agli oneri finanziari, al prezzo della copertura assicurativa caso morte, al be- neficio soggettivo e psicologico dell’uscita anticipata. Bisogna quindi chiedersi di quanto la Rita riduce il costo dell’Ape per il lavoratore. Vanno però ricordati alcuni profili legati al meccanismo della previ- denza complementare, in particolare il fatto che, essendo i fondi pensione strut- turati sulla capitalizzazione, l’accesso anticipato alla rendita comporta l’inter- ruzione di un percorso di accrescimento dell’investimento previdenziale. In questa prospettiva, con riferimento all’Ape azien- dale, il governo intende definire interventi di agevolazione fiscale per favorire quote di contribuzione aggiuntiva da parte del datore di lavoro alla previdenza comple- mentare al fine di potenziare proprio la rendita temporanea erogata dalla pre- videnza complementare per compensare gli oneri dell’Ape. Ulteriore valutazio- ne va fatta sul coefficiente applicato per la conversione in rendita in via antici- pata: accedendo più giovani aumenta il rischio-longevità per il soggetto erogato- re. (riproduzione riservata) Per far funzionare l’Ape bisogna sviluppare una cultura delle rendite I PRIMI 30 FONDI PENSIONE APERTI PER RENDIMENTO 2016 GRAFICA MF-MILANO FINANZA ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ Nationale Suisse Vita Intesa Sanpaolo Vita Reale Mutua Fideuram Vita Arca Sgr PensPlan Invest Sgr Arca Sgr Alleanza Zurich Life Ins. Italia Arca Sgr Hdi Assicurazioni Anima Sgr Arca Sgr CreditRas Vita Zurich Investments Life Cattolica Previdenza Anima Sgr Arca Sgr Cattolica Previdenza Nationale Suisse Vita Arca Sgr Anima Sgr Fideuram Vita Cattolica Aviva Anima Sgr Mediolanum Gest. Fondi Groupama Itas Vita PensPlan Invest Sgr MEDIA DI TUTTI I FONDI PENSIONE APERTI° Previsuisse - Linea Garanzia Giustiniano Obbligazionaria Reale Teseo Linea Prudenziale Etica Fideuram Sicurezza Arca Previdenza Rendita R Raiffeisen Comparto Safe Arca Previdenza Rendita C AlMeglio Obbligazionario Zed Omnifund Linea Obbligazionaria Arca Previdenza Rendita O Hdi Azione di Previdenza Linea Garantita Arti & Mestieri Equilibrio 5+ A Arca Previdenza Crescita R Creditras Unicredit Linea Tranquilla Zurich Contribution Linea Conservativa Risparmio e Previdenza Garantito Arti & Mestieri Equilibrio 5+ Arca Previdenza Crescita C Risparmio e Previdenza Bilanciato Prudente Previsuisse - Linea Crescita Arca Previdenza Crescita O Arti & Mestieri Conservazione 3+ A Fideuram Equilibrio Cattolica Gestione Prev. Obbligaz. Globale Aviva Vita L. Garanzia Rend. Min. Prestabilito Arti & Mestieri Conservazione 3+ Mediol. Previgest F. Comparto Obbligaz. A Programma Open Comparto Obbligaz. A Pensplan Plurifonds Comparto Serenitas Pensplan Profi Linea B Obbligazionario 31/07/01 31/07/08 1/06/99 4/01/99 2/02/09 30/11/05 15/12/98 21/07/99 20/01/99 31/07/12 16/07/07 30/04/13 2/02/09 1/03/99 7/04/99 1/03/99 30/04/13 15/12/98 1/03/99 31/07/01 31/07/12 30/04/07 4/01/99 15/02/99 15/11/02 6/09/99 30/07/10 31/07/07 15/06/01 28/04/06 5,22% 5,01% 4,98% 4,80% 4,78% 4,74% 4,47% 4,42% 4,37% 4,25% 4,25% 4,17% 4,15% 4,11% 3,99% 3,96% 3,89% 3,85% 3,78% 3,66% 3,63% 3,61% 3,59% 3,49% 3,45% 3,43% 3,37% 3,34% 3,34% 3,33% 0,85% Società Data partenza Rend. da inizio anno Nome del fondo Fonte: Fida Tutti i dati sono al 30 settembre 2016 ° In totale i fondi pensione aperti che presentano rendimenti a nove mesi sono 252 (sono stati eslcusi quelli lanciati nel cors o dell'anno)

Visualizzazioni

  • 3744 Visite totali
  • 3129 Website Visite
  • 615 Embeded Views

Azioni

  • 0 Social Shares
  • 0 Likes
  • 0 Dislikes
  • 0 Commentis

Condividi conti

  • 0 Facebook
  • 0 Twitter
  • 0 LinkedIn
  • 0 Google+

Incorporare 5

  • 2 server2.crotti.in
  • 2 217.182.238.193
  • 26 www.rcrotti.it
  • 3 51.254.180.98
  • 2 ip98.ip-51-254-180.eu